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STOP AGLI SMARTPHONE!
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha recentemente introdotto nuove disposizioni riguardanti l’utilizzo degli smartphone all’interno delle scuole del secondo ciclo di istruzione, cioè le scuole superiori. La circolare prot. n. 3392 del 16 giugno 2025 stabilisce infatti l’estensione del divieto già operativo nei cicli precedenti, al fine di promuovere un ambiente scolastico più concentrato sull’apprendimento e meno distratto dalla tecnologia personale. Questa misura, che riguarda tutte le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, è stata trasmessa per conoscenza agli Uffici Scolastici Regionali con l’obiettivo di uniformare l’applicazione delle regole su tutto il territorio nazionale e garantire maggiore efficacia nell’uso responsabile degli strumenti digitali durante l’attività didattica.
Cos’è previsto e perché?
La misura stabilita dal Ministero vieta l’utilizzo del telefono cellulare durante l’orario scolastico, estendendo il divieto anche agli eventuali usi a scopo didattico. L’obiettivo principale è tutelare la concentrazione degli studenti, proteggere la loro salute psicofisica e favorire un miglioramento dei risultati scolastici, riducendo le distrazioni e promuovendo un ambiente educativo più equilibrato e inclusivo.
Per facilitare l’applicazione pratica di questa misura, le scuole potrebbero adottare alcune soluzioni concrete, come la creazione di spazi dedicati alla ricarica e al deposito temporaneo dei dispositivi durante le ore di lezione, l’introduzione di metodologie didattiche digitali supervisionate dai docenti o l’uso di strumenti tecnologici condivisi forniti dall’istituto. Inoltre, momenti specifici della giornata potrebbero essere riservati all’uso dei dispositivi in modo controllato, favorendo così sia la responsabilizzazione degli studenti sia l’integrazione consapevole della tecnologia nell’attività scolastica. Tali strategie permetterebbero di conciliare il divieto con esigenze didattiche contemporanee, garantendo al contempo un ambiente di studio più sereno e produttivo.
Tuttavia, sorgono alcuni dubbi. Saranno in grado le scuole a far fronte a queste spese? Quali sono i fondi per l’acquisto di armadietti personali e dedicati alla custodia dei cellulari?
Facendo una ricerca vediamo che il costo di un armadio può variare da poche decine di euro a migliaia di euro se si cerca qualcosa di più strutturato e sicuro. Tenendo conto che una scuola di medie dimensioni ha circa 500 studenti, ci vorranno circa 20-30 armadietti. Il costo diventa importante!
Le basi scientifiche della decisione
Il provvedimento si fonda su studi autorevoli:
- OCSE (2024): mette in luce gli effetti negativi di smartphone e social media su apprendimento e punteggi PISA.Foe
- Organizzazione Mondiale della Sanità (2024): evidenzia una crescente dipendenza da social media e difficoltà nel controllo dell’uso tra gli adolescenti in Europa, Asia centrale e Canada.Foe
- Istituto Superiore di Sanità (Rapporto ISTISAN 23-253): rileva che oltre il 25% degli adolescenti manifesta un uso problematico dello smartphone, con impatti negativi su sonno, relazioni e rendimento scolastico (14-17 anni).Foe
Come cambia la vita a scuola: regole e autonomie
- Le scuole devono aggiornare regolamenti e patti di corresponsabilità educativa, introducendo il divieto e prevedendo sanzioni disciplinari.
- L’autonomia scolastica permette a ogni istituto di definirne la modalità (per esempio attraverso depositi volontari, custodie, ecc.).Foegiustoscuola.euroedizioni.it
Le eccezioni ammesse
Sono previsti casi di deroga:
- Alunni con disabilità o DSA, quando è previsto da PEI (Piano Educativo Individualizzato) o PDP (Piano Didattico Personalizzato).
- Necessità personali motivate, adeguatamente documentate.
- Attività didattiche specifiche in indirizzi tecnici come informatica o telecomunicazioni, dove lo smartphone è funzionale al percorso educativo.
Tecnologia sì, ma con criterio
La circolare incoraggia l’uso consapevole di strumenti digitali come PC, tablet e lavagna elettronica, già presenti grazie agli investimenti recenti.
Al contempo, sottolinea l’importanza di un’educazione all’utilizzo responsabile della tecnologia, compresa l’Intelligenza Artificiale, in linea con le Linee guida per l’educazione civica (DM 183/2024).
Contesto europeo
Durante il Consiglio Istruzione della UE del 12 maggio 2025, il ministro Valditara ha richiesto l’elaborazione di una raccomandazione europea per promuovere un utilizzo consapevole delle tecnologie scolastiche e vietare gli smartphone nelle scuole, proposta accolta da diversi Stati membri.
Infatti, durante il Consiglio Istruzione dell’Unione Europea, il ministro dell’Istruzione e del Merito ha avanzato la richiesta di elaborare una raccomandazione a livello europeo volta a promuovere un utilizzo più consapevole delle tecnologie digitali nelle scuole e a rafforzare il divieto agli smartphone durante l’orario scolastico, come indicato nella recente circolare MIM. La proposta ha ricevuto diversi consensi dagli Stati membri, riflettendo una crescente attenzione europea verso il benessere psicofisico degli studenti, la qualità dell’apprendimento e la riduzione delle distrazioni legate all’uso improprio dei dispositivi mobili.
L’iniziativa potrebbe portare alla definizione di linee guida comuni per l’uso responsabile della tecnologia nell’ambito scolastico, incentivando politiche educative condivise e strategie didattiche innovative che integrino strumenti digitali controllati, senza compromettere la concentrazione e la socialità in scuola. La piena applicazione del divieto agli smartphone, promossa attraverso la circolare MIM, consentirebbe agli Stati membri di armonizzare le proprie normative, promuovendo buone pratiche per un’educazione digitale consapevole e sostenibile, in linea con gli obiettivi europei di sviluppo formativo e inclusione tecnologica. Foelnx.snalsvenezia.it
Conclusione
La circolare del 16 giugno 2025 reitera la volontà del MIM di rafforzare l’attenzione educativa, riducendo le distrazioni e valorizzando la didattica. Pur introducendo un divieto generale, lascia spazio alle autonomie scolastiche e riconosce l’importanza di flessibilità per studenti con bisogni specifici.





