
I nuovi portali digitali per la MAD stanno rivoluzionando la candidatura dei docenti supplenti nel 2025.
Nel 2025, l’invio della Messa a Disposizione (MAD) cambia volto: i docenti precari dovranno abbandonare le email tradizionali in favore di portali digitali più efficienti. Questa transizione punta a ridurre il sovraccarico delle segreterie scolastiche, migliorare la tracciabilità delle candidature e offrire maggiore uniformità nel processo di reclutamento. In questo articolo vedremo come orientarsi tra le nuove modalità, le piattaforme utilizzate e i vantaggi per aspiranti supplenti e scuole
Negli ultimi anni, la Messa a Disposizione (MAD) è diventata uno strumento sempre più utilizzato da aspiranti docenti e personale scolastico per candidarsi come supplenti nelle scuole italiane. Tuttavia, il modo in cui viene inviata ha subito profondi cambiamenti. Dai tempi delle semplici email, si è passati a un sistema più digitalizzato, regolamentato e – in molti casi – automatizzato.
I primi anni: Email o PEC
Fino a pochi anni fa, inviare una MAD era un’operazione semplice e piuttosto informale. Bastava preparare un curriculum vitae, una breve lettera di presentazione, e inviare tutto tramite email (a volte anche PEC) all’indirizzo della segreteria scolastica.
Non esistevano veri e propri criteri omogenei: ogni scuola decideva autonomamente se accettare la MAD e come gestirla. Questo approccio, se da un lato era flessibile, dall’altro causava una gestione disorganizzata delle candidature e difficoltà nella selezione del personale.
La digitalizzazione: nascono i portali MAD
Con l’aumento esponenziale delle MAD inviate ogni anno, le scuole hanno cominciato a dotarsi di moduli digitali dedicati. Sono nati così i portali MAD integrati nei siti scolastici, oppure in piattaforme condivise tra istituti, come:
Oggi, molte scuole accettano la MAD solo attraverso questi canali ufficiali, che permettono una raccolta ordinata e automatica delle domande, spesso con filtri per titoli, classi di concorso e disponibilità.
Regole più chiare: meno caos, più selezione
Negli ultimi anni, il Ministero dell’Istruzione ha emesso diverse circolari per regolamentare l’uso della MAD. Tra le principali novità:
- Una sola MAD per provincia: un candidato può inviare MAD in una sola provincia per ciascun anno scolastico.
- Periodo limitato di invio: molte scuole accettano MAD solo in precise finestre temporali (es. agosto-settembre).
- Precedenza ai docenti in GPS: la MAD può essere usata solo se le graduatorie provinciali (GPS) risultano esaurite.
Queste regole hanno reso la procedura più trasparente e meritocratica, ma anche più competitiva e strutturata.
Dal cartaceo al digitale: un cambiamento necessario
Il passaggio da un sistema “artigianale” a uno più organizzato e digitale non è stato solo una questione tecnica, ma una necessità organizzativa per le scuole italiane, che ogni anno devono gestire migliaia di supplenze brevi e lunghe. La digitalizzazione ha migliorato:
- L’efficienza nella gestione delle domande
- La trasparenza nella selezione dei candidati
- La qualità del personale individuato
L’era delle piattaforme a pagamento
Parallelamente, si sono sviluppati anche numerosi servizi online privati che promettono di inviare la MAD a centinaia o migliaia di scuole in pochi clic. Piattaforme come Docenti.it, MadOnline.it, o Messa-a-disposizione.com offrono pacchetti a pagamento per invii massivi.
Questi strumenti possono essere utili per risparmiare tempo, ma è importante usarli con consapevolezza, verificando l’affidabilità del servizio e le scuole effettivamente raggiunte.
Conclusioni: oggi serve metodo, non improvvisazione
Se un tempo bastava “mandare un’email” per proporsi come supplente, oggi chi vuole lavorare nella scuola attraverso la MAD deve essere preparato, informato e organizzato. Serve conoscere bene:
- Le scadenze
- Le modalità richieste da ciascuna scuola
- Le normative in vigore
La Messa a Disposizione non è più un’alternativa improvvisata, ma uno strumento concreto e regolamentato per entrare nel mondo della scuola. E saperlo usare nel modo giusto può fare davvero la differenza.
Qui troverai una guida passo – passo per l’invio della MAD.






